L’origine della vita

Nei tempi più antichi si credeva che la vita si originasse spontaneamente da materia inanimata, oltre che da eventi di riproduzione sessuale. Ad esempio, era comunemente accettato che le rane nascessero da terra umida, gli insetti dalla rugiada, eccetera. Per capire quanto questa teoria fosse radicata, basti pensare che nel 1648 un botanico nutrizionista belga, Jean Baptiste van Helmont, elaborò una sorta di ricetta per produrre topi in laboratorio! Si trattava di schiacciare un capo intimo macchiato di sudore insieme a un po’ di grano e lasciare il tutto in un vaso aperto. Entro 21 giorni, la fermentazione avrebbe causato la trasformazione del grano in topi!

A convincere definitivamente le autorità scientifiche della falsità della teoria della generazione da materia inanimata fu lo scienziato Louis Pasteur.

Egli inserì del materiale fermentabile in una fiasca con un lungo collo a S (chiamato “collo di cigno”), e la sottopose ad ebollizione, in modo tale da uccidere qualsiasi microrganismo che fosse presente tra il materiale fermentabile. In seguito lasciò la fiasca da parte. Non si ebbe fermentazione, in quanto tutti gli organismi, presenti nell’aria, che entravano nella fiasca si depositavano sul collo senza riuscire a raggiungere il materiale fermentabile. Pasteur ripeté l’esperimento, questa volta spezzando il collo della fiasca. In tali condizioni gli organismi raggiunsero il materiale fermentabile e proliferarono.

E dunque quali sono le origini della vita?

Secondo il modello del big bang, l’universo si sarebbe originato da una palla di fuoco primordiale, che fin dall’inizio (stiamo parlando di 10-20 miliardi di anni fa) si sarebbe andata espandendo e raffreddando.

Il nostro sole e i pianeti del nostro sistema solare si sarebbero formati circa 4,6 miliardi di anni fa dal collasso di una nube gassosa. Nella parte centrale di questa nube il materiale si andava condensando; nel frattempo l’energia gravitazionale veniva liberata in forma di radiazione. La pressione di questa radiazione avrebbe impedito il completo collasso di questa nebulosa nel sole. Il materiale rimasto si compattò e condensò, dando origine ai pianeti del sistema solare, compresa la Terra.

Nel 1920, i due scienziati Oparin e Haldane, ognuno indipendentemente dall’altro, suggerirono che la vita fosse comparsa sulla Terra dopo un lungo periodo di “evoluzione molecolare abiotica”.

(NB:questa è una foto della nebulosa di Andromeda, se ve la mostriamo è per dare maggiore chiarezza relativamente alla nebulosa da cui si presuppone che il nostro sistema solare si sia originato)

In pratica, le molecole più piccole si sarebbero aggregate a formare composti organici anche molto complessi, che a loro volta avrebbero dato luogo a composti capaci di auto-riprodursi, per dare origine infine alle forme di vita più semplici.